domenica 30 settembre 2012

Lenta agonia

Come albero spoglio
la mia anima
si vestirà d'inverno,
protendendo al cielo
i nudi rami
in un'umile, sofferta
lenta agonia.
 
© 2012 by Maia

sabato 29 settembre 2012

Le braccia dell'Amore



...eppure quante volte
lo abbiamo cercato,
amato, osannato, odiato
ripreso e lasciato..
Questo Amore dei poeti,
delle canzonette
e perchè no
l'Amore dei pittori,
narrato nelle fiabe,
l'Amore romanzato
capace di mietere sogni,
l'Amore della rabbia
della gioia e del perdono.
Quante sfaccettature
in una sola parola!
...per tutte le volte
che lo abbiamo maledetto
e sempre rincorso,
...per tutte le volte
che lo abbiamo giustificato
nel sacro nome dell'AMORE,
per tutte le volte
che ci siamo fatti male
senza aver imparato.
Come un bimbo
sorpreso in una marachella
giura e spergiura,
"sicuro, non lo faccio più"
...fino a domani.
Questo Amore un pò narciso,
ed anche un pò sadico,
pur con le ali bruciate
riprende il volo.
Lo rinnegherai una, più volte,
ma lo riaccoglierai
allorchè pentito busserà alla tua porta,
aprendogli le braccia
perchè le braccia
non possono rimanere vuote.
 
 
© 2012 by Maia

giovedì 27 settembre 2012

Disincanto


Lo sguardo ora non sa
Levarsi in alto,
E' schiacciato al suolo,
Sorpreso dal nero
Urticante di odio
A scuoterne l’incredulità.

In nome di quale amore
Si può infliggere il male?
Persino la terra trema
Sgomenta
Fra un cieco fendente
E un colpo di grazia assestato. 


  © 2012 by Maela

martedì 25 settembre 2012

L'amore...stronzo

Non sei tu
è l'Amore ad essere stronzo.
L'Amore che ti travolge
come un'uragano,
ti trascina nella tormenta,
ti innalza e ti sbalza via.
L'Amore è stronzo
come una malattia
che ti debilita,
una febbre che sale
fino a farti bruciare
nel delirio dell'incoscienza
esaurendo le tue forze,
invalidando i tuoi passi.
L'Amore è stronzo
come quei graffi
che ti lascia sulla pelle,
cicatrici profonde
che il tempo lenisce,
ma non cancella.
L'Amore è stronzo
quando accusa, rinfaccia,
seppellisce e vanifica,
accartoccia e getta via
ergendosi a giudice,
accusatore e mai accusato.
...
Tu sei stronzo
perchè l'Amore è fatto di te.




© 2012 by Maia
                                                                    
 
 

Amore rubato

Tesso la tela dell'attesa,
mentre dipano i fili del tempo
vuoto di emozioni.
Ascolto il silenzio
esasperato di risposte mancate,
sequenza d'immagini
non ancora sbiadite
ripercorse a ritroso.
Del "NOI" era solo ieri,
dell'oggi non ho memoria
eppur di quell'amore rubato,
ingordo, mai sazio
ci nutrivamo appagati,
erranti senza meta,
complici e amanti consapevoli
in quella dimensione di cielo
sorvolavamo alti orizzonti,
solitari e mai soli nell'appartenerci.
NOI, ladri di emozioni
colpevoli d'esserci trovati, scoperti, amati.
Nel vuoto delle mie giornate
ascolto l'eco delle tue assenze,
d'una telefonata taciuta,
d'un messaggio mancato,
d'una spiegazione invano attesa.
Sgrano i giorni di un'interminabile rosario,
granelli di preghiere dimenticate,
di speranze deluse,
di lacrime raccolte e infilate
una ad una come perle
incastonate nel mio dolore.


© 2012 by Maia



venerdì 21 settembre 2012

Sgretolarsi


Mi cadono gli occhi dagli sguardi, le mani dagli abbracci, le labbra dai baci. Le braccia, sono cadute anch’esse, lungo fianchi sfiniti.  Mi cade il senso delle cose e si infila sotto la mia ombra vaga, ché il mio corpo si dissolve lento sullo sfondo.  Mi cade la prospettiva dei paesaggi dove gettavo - felicemente sciocca -  colori vivaci e odorosi. Mi cade il giallo, il rosso amaranto, l’arancio. Si staccano come croste di intonaco dalle pareti della mia coscienza. Dall’orizzonte, mi sferzano parole, come raffiche di vento impettito. Per questo mi stringo il petto. Ho freddo e nessun alito caldo a respirarmi ancora. Mi resta un broncio grigio sul viso, a ricordarmi che un tempo, in questo frammento di spazio, c’ero anch’io. Proprio qui…

 © 2012 by Maela

mercoledì 19 settembre 2012

Voglio attraversare il giorno


Voglio attraversare il giorno
Ed esserci fino in fondo,
Sostare lungo gli argini
Di quegli abissi nascosti,
Oscuri come la notte,
Senza il chiaror della luna
O la pietà delle stelle,
Sgranando come un rosario
Ogni pensiero fugace,
Ogni emozione ferita
Lasciata lungo la strada,
Sepolta dalla polvere
 E schiacciata sotto i piedi
Di chi assente non guardava.

 © 2012 by Maela

martedì 18 settembre 2012

Amore e Follia

Una coppa di champagne,
un gusto amabile, frizzante, inebriante,
bevo e più vorrei bere
di questo vino tanto eccitante.

La testa gira
son folle e un pò brilla...
lunghi interminabili attimi

di emozionata dolce follia
dove l'incoscienza
prende il sopravvento, incontrollata.

E bevo dalle tue labbra
distillato d'amore,
assaporando quel nettare
prezioso assai

e ti amo, ti amo
come non ho amato mai.

© 1986 by Maia

Sonno Amico

Se del viver tuo
il dolore è il sol pane,
a che continuar
se fede non hai nel dimane?

All'eterno sonno
volgi il pensiero,
dei tuoi mal insigne Medico
guaritor e Amico sincero.

Ma la ragion prevale
una volta ancora
forse tornerai diman
a invocare la Suprema Signora.



© 1977 by Maia

Porta chiusa

... e resto lì
a rimirar quella porta chiusa
e già il volto
di cocenti e pur inarrestabili lacrime si riga.
Ma perchè cuor mio,
perchè duoli così nel petto?
No! Calma il tuo dolor,
ti prego!
Frammenti d'ore per vivere,
un sol secondo per morire.
Dietro di me la scalinata
d'un balzo ridiscesa
...
Un attimo ancora,
un minuto soltanto,
ancora uno sguardo,
uno sguardo ancora
a quella porta chiusa.

© 1978 by Maia


Fuoco Sacro


    Ho guardato le fiamme ingorde
    come un ego a dismisura,
    avvicinandomi rapita in un involucro
    di sgomento, a sfiorarmi la pelle.
    Volevo accenderla ancora,
    ché ormai era quasi spenta. 

    E fu così che cominciai a bruciare,
    con tutti i fogli, i pezzi di carta  sognante,
    le pagine colate di illusioni vibranti.
    Per un tempo eterno ho bruciato,
    contratta nel dolore spezzato della rovina
    che mi danzava intorno beffarda.

 
   Io urtavo i miei perché a vuoto, mentre
    mi sfaldavo in sorrisi sempre più spenti
    di un Io confuso e stropicciato,
    fra cumuli d’inutili indumenti. 
    Sotto Albe sempre più lancinanti.
    Aghi sprezzanti nella patita carne.
 
 
 Qualcuno mi chiamava.     
Lo udivo, fra le alte fiamme.     
E d'improvviso, non sapevo più     
se quello era il mio nome.     
Forse non lo avevo mai saputo.   
O forse, non lo avevo mai voluto,   
ché solo le illusioni hanno un nome.    

    
    Così, ho lasciato cadere i piedi,
    le caviglie, le gambe, le braccia.
    La pancia, il mento, gli occhi, la fronte.
    Ho respirato le profondità della mia esistenza.
    La cenere del mio superfluo è sfumata
    sullo sfondo di vaghe reminiscenze.
    Qualcosa resta, senza  bruciare, e
    credo smetterò di  piangere adesso.

   
Presto riderò, guardandomi  i palmi,
    fino a squarciare il cielo in  pioggia
    e spegnere tutto l'inferno intorno.
    Mi scioglierò, con gli occhi in apnea,
    dentro una risata bagnata di Nuovo.
    Di nuovamente Vero.
    Di veramente Vivo.
    Davvero.

  © 2012 by Maela

mercoledì 12 settembre 2012

L'eco tua mi abita

L’eco tua mi abita
Vagando
Lungo le mie superfici.

Un rabdomante
Che spigola
Riccioli di sogni
E semi di memorie
Dispersi.

L’eco tua incalza
Mordendo
Contro i miei tormenti.

Una punta sottile
Che stride
Sui lembi sgualciti
Della mia anima
Raggelata.

L’eco tua s’abbatte
Ruggendo
Sopra le mie colpe.

Un’onda di dolenze
Che schiumando
S’infrange sulla schiena
E increspa la mia pelle
D’amarezza.

L’eco tua graffia
Preme
Strattona
Devasta
Risorge.

(E ancora io t’amo
Squisitamente testarda
Senza perché)

 
© 2012 by Maela

martedì 11 settembre 2012

Il mio nome è... Mamma





...quando percorro a ritroso
le immagini del tempo passato e ancora avverto
l'ansia dell'attesa, la commozione dell'evento.
...mamma, quando non mi par vero
degli anni trascorsi e non più guardo a un bimbo
...quando gioisco per una sua vittoria
o soffro per una sua delusione.
...mamma, quando cerco nei suoi tratti
somiglianze nei tratti paterni.
Mamma, quando accolgo mio figlio in un'abbraccio
e il mondo mi scorre tra le mani
ed ogni ansia si placa, si acquietano i tormenti.
Quando mio figlio mi abbraccia
e ringrazio Dio per avermi privilegiata
del grande dono dell'AMORE.


© 2011 by Maia

sabato 8 settembre 2012

Come sirena

 
 
Mi immergo
negli abissi più profondi
del tuo immenso mare,
riemergo dalle acque
per poi scomparire
tra le tue rocce
giocando a nascondino
tra gli anfratti erosi dall'onda.
Mi nutro dei tuoi coralli
umidi di saliva salmastra
e tra mille evoluzioni
entro ed esco dalle tue correnti
in una danza di pago smarrimento.
Navigante dei miei cieli inesplorati
a te innalzerò il mio canto d'amore
e come sirena travolta dai flutti
cavalcherò l'onda
rientrerò nelle tue viscere
e dalle tue viscere rinascerò
una volta ancora...
...infinite volte ancora
 
© 2012 by Maia
 
 


mercoledì 5 settembre 2012

Dolcemente una voce

S'anima il telefono di mille voci,
or scherzose, quand'anche barbose,
ma di tutte una ve n'è
più dell'altre cara al mio cuor.
Voce senza volto
ch'io dipingo con la fantasia
ed essa tratti sicuri crea
d'un ovale perfetto.....
spaziosa la fronte sovrasta
due occhi bizzosi e ridenti,
superbo il profilo sfocia
fra due labbra chiacchierine
ed infine un tocco d'argento
armonizza coi bruni capelli.
Conoscer vorrei colui
che ha pregio di 'sì bella voce,
melodica e soave
che par una sinfonia.

© 1989 by Maia

martedì 4 settembre 2012

La morte del cigno

Raccolgo i cocci di un passato
scaraventato contro il muro
del non ritorno,
puzzle di ricordi
frammenti di memoria scomposti
incastrati fra le pieghe delle mie ferite.
Percorro le fredde acque dell'abbandono
disperdendo le ceneri
del mio dolore spalmato
di lacrime malcelate.
Il cigno morente
conclude la sua danza
               ...
Cala il sipario
mentre si spengono gli applausi
alla parola fine.

© 2012 by Maia