Che sia per eguale sorte
ch'io pongo a te lo sguardo
contemplando me stessa
in similitudine,
Angelo dall'ala mutilata
che con fare amorevole
ella pose tra le mie mani
"che ti porti fortuna...".
Piccolo Angelo ferito,
privato del tuo immenso,
sbalzato dai tuoi sogni
e d'un tratto caduto giù
dal tuo letto di nuvole,
in un'ultimo volo frenato
dalla dura terra,
catapultato nei tuoi lividi
freddi di ricordi ove
volteggiavi leggiadro
nel blu più blu dei tuoi cieli.
Sbiaditi ricordi di sorrisi
tra la luna e le stelle
racchiusi nelle tue immense mani,
oggi strette di vuoti pugni chiusi
nell'eterno muto dilemma
di risposte taciute,
di domande inascoltate.
Prendimi per mano,
piccolo Angelo ferito,
conducimi per la smarrita via,
restituiscimi ali per volare,
lassù tra la luna e le stelle
ch'io possa ritrovare il sorriso
là dove si è spento.
© 2012 by Maia
1 commento:
Complimenti! Gran bella poesia.
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